
Laura Cutullo: laureata in medicina veterinaria presso l’universita di Milano, ha frequentato la scuola di omeopatia classica “Mario Garlasco” e si dedica alle terapie naturali. Collabora con riviste scientifiche e svolge attivita di medico veterinario nel settore degli animali da compagnia, a Milano.
Cio che interessa e riuscire a individuare il o i disagi che fanno soffrire il nostro amico a 4 zampe attraverso il suo comportamento, che e tipico e individuale.
Quello che si osserva dev’essere registrato senza preconcetti, sensi di colpa o “perdonandosi” eccessivamente, quando si ha il sentore di essere la causa del disagio: solo osservando il nostro amico “dal di fuori”, come uno spettatore non coinvolto emotivamente, possiamo fare una buona diagnosi e quindi trovare la terapia migliore.
4 gocce, 3 o 4 volte al di direttamente in bocca o nell’acqua della ciotola. E’ meglio non metterle nel cibo.
Se si danno direttamente in bocca all’animale, bisogna sollevare leggermente la testa, fare pressione con le dita sugli angoli della bocca in modo che la apra, quindi porre le gocce sopra la lingua.
Se l’animale lecca la pipetta contagocce o la imbratta con la saliva, e necessario sciaquarla bene sotto l’acqua fredda prima di riporla nel flacone.
La quantita di gocce non e categorica. Se ne vengono date di piu, l’animale non corre alcun pericolo; solamente si consuma piu velocemente il rimedio non aggiungendo comunque efficacia.
Se piu animali bevono alla stessa ciotola, non ci sono inconvenienti: il rimedio e attivo solo su chi ne ha bisogno, gli altri non sono “sensibili”.

LA MANCANZA DI INTERESSE PER IL PRESENTE
LO SCORAGGIAMENTO E LA DISPERAZIONE
LA PREOCCUPAZIONE PER GLI ALTRI
